“C’era una volta ………..” una principessa direte voi!
Mi sono appropriata di un incipit molto conosciuto per iniziare questa favola perché vorrei che fosse letta proprio come se fosse una favola vera. Ed in effetti lo è!
La principessa, come in ogni favola che si rispetti, ha subito un maleficio dalla strega cattiva ma, al contrario di quanto viene narrato dalle favole, sarà un drago l’elemento che la libererà dal maleficio.
Naturalmente la metafora è più che evidente ed il finale è proprio quello desiderato.
Noi donne che abbiamo subito una operazione al seno siamo le principesse (scusate l’immodestia!!!) ed il drago è il “Dragon Boat”.
Parola magica, ma non per tutti, perché non tutti, in effetti, sanno di cosa si tratta.
Cominciamo quindi dall’inizio. Cos’è il Dragon Boat?
Il Dragon Boat (Barca del Drago) è una canoa così chiamata perché costruita in modo da raffigurare un dragone stilizzato con la testa e la coda di drago cinese, posizionate rispettivamente a prua e a poppa della barca stessa, e con scaglie decorative dipinte sulle fiancate dell’imbarcazione, la cui propulsione avviene mediante le pagaie.
L’equipaggio di una barca drago è composto dai canottieri (o vogatori), che siedono a coppie sulle panche l’uno di fianco all’altro e spingono in avanti la barca con le pagaie. Un suonatore di tamburo (chiamato romanticamente “tamburino”) che dà il ritmo ai canottieri e fa in modo che, con i suoi colpi, tutti i vogatori abbiano una uguale cadenza e li incita con le grida a dare del loro meglio.
Il timoniere sta sul ponte e guida la barca con un remo lungo.
La storia delle gare con le Barche Drago si fa risalire a varie leggende più o meno veritiere.
La più conosciuta, e forse la più popolare, ricorda il tentativo (purtroppo fallito) di salvare dall’annegamento il poeta nazionale cinese Qu Yuan nel 277 a.C.
Si narra infatti che Qu Yuan, il poeta e statista più amato in Cina, a causa di semplice gelosia, fu accusato di tradimento e quindi mandato in esilio. Come estrema protesta contro la corruzione del governo CHU, Qu Yuan si suicidò nel fiume Milo. I pescatori gareggiarono tra di loro per trovare il suo corpo: suonarono tamburi, colpirono la superficie dell’acqua coi loro remi e gettarono ravioli di riso, tutto ciò per distrarre i pesci e per evitare che divorassero il corpo dell’uomo. La leggenda è iniziata così e sopravvive tutt’oggi.
Ancora oggi, infatti, le gare con le Barche Drago vengono organizzate in tutto l’Oriente il quinto giorno della quinta luna proprio in onore del suddetto poeta.
Ed ora ritorniamo alla nostra favola ed alla principessa salvata dal drago.
Tutto inizia nell’ormai lontano anno1996.
Un lungimirante medico canadese, il Dr. McKenzie, dell’Università della British Columbia di Vancouver, specializzato in Medicina Sportiva e Fisiologica dell’Allenamento, contrariamente a quanto si pensava a quel tempo, e cioè che dopo una operazione del tumore al seno il busto dovesse essere tenuto a riposo in quanto l’esercizio fisico avrebbe causato l’insorgere del linfoedema (gonfiore debilitante e doloroso del braccio corrispondente alla zona dell’intervento), volle sperimentare una diversa teoria.
Per fare ciò pensò al Dragon Boat, in cui il movimento ritmico e ciclico della pagaiata doveva servire ad effettuare un linfodrenaggio naturale al braccio, impedendo quindi la comparsa del linfoedema. Chiese quindi a 24 donne pioniere, tutte operate al seno, di far parte di questo suo progetto di ricerca.
Con grande soddisfazione di entrambe, medico e pazienti, dopo soli 5 mesi dall’inizio della sperimentazione, le donne si sentirono perfettamente in salute ed in forma e nessuna di esse sviluppò il temuto linfoedema.
Per il Dr. McKenzie fu un enorme successo professionale, mentre le 24 donne che avevano partecipato al suo studio decisero di continuare la loro esperienza.
Nacque così il movimento delle Donne in Rosa, che si è esteso praticamente e velocemente in tutto il mondo.
E veniamo ora a noi ILROSACHEOSA !
ILROSACHEOSA è un’Associazione Onlus il cui scopo principale è quello di far si che donne operate di cancro al seno, che hanno avuto la stessa tragica esperienza, percorso la stessa disagevole strada e che non hanno bisogno di parlarne, si ritrovino insieme “nella stessa barca” per una, questa volta, piacevole ed entusiasmante esperienza da condividere sul Dragon Boat.
Pagaiare insieme è una maniera di esprimere con forza la voglia di vivere e di sconfiggere, ancora una volta e ad ogni pagaiata, la paura di una malattia che potrebbe invece isolarti e farti chiudere nel tuo guscio.
Sei consapevole di avere vicino ed intorno a te altre persone che, proprio perché sanno quello che senti, ti sostengono e condividono con te lo sforzo per arrivare alla meta, qualunque essa tu voglia che sia.
Maria T.