350 team nel mondo, oltre 30 solo in Italia.
Tale disciplina nasce nel 1996 grazie all’intuizione del Dr. McKenzie, che, con un gruppo di donne operate di tumore al seno, ha dimostrato che il movimento ritmico e ciclico della pagaiata costituisse una sorta di linfodrenaggio naturale favorendo la prevenzione del linfedema una particolare patologia che si manifesta con gonfiori più o meno invalidanti che possono sopraggiungere nel braccio dal lato di asportazione del carcinoma. Per questo motivo ha iniziato a diffondersi nel mondo come attività riabilitativa e, ormai, le “donne in rosa” sono una specifica categoria riconosciuta dalle federazioni internazionali.
Ha origini asiatiche e si pratica con una barca di circa 12 metri con 20 pagaiatori più tamburino e timoniere.
Questo sport consente inoltre un buon allenamento cardiovascolare in armonia con le possibilità dei singoli atleti. È per questo che il Dragon Boat ha squadre formate da elementi di ogni età, dai ragazzi di 12 anni agli over 60 che arrivano anche ai 70-80 anni.
Inoltre, sono ben conosciuti i rilevanti effetti positivi, sia sulla salute fisica che psicologica, delle attività sportive praticate all’aperto.
Il Dragon Boat è uno sport aerobico dove la spinta biomeccanica di ogni singolo elemento dell’equipaggio si fonde in un’armonica azione orchestrale. È uno sport di squadra, dove non conta assolutamente l’individualità: la barca è tanto competitiva quanto è maggiore il procedere all’unisono.
Ci alleniamo presso il Circolo remiero “Ondina Generali” o il Circolo Canottieri Lazio